Vincenzo Crosio
VINCENZO CROSIO (Napoli, 1950) si laurea in Storia contemporanea, specializzato in Storia dell’Arte e della Conoscenza alla Federico II di Napoli con stages di Formazione alla Sorbona di Parigi presso la scuola di Alti studi, in particolare con Tesi sulla epistemologia semantica. Partecipa al movimento politico e culturale Maodada a Bologna, Napoli e Milano. Scrive su «Tam Tam, «A/traverso, dirige «Ordine Sparso, e la collana di racconti per Synergon di Bologna, nella redazione di Napoli. Per Synergon scrive racconti e saggi, tra cui La città narrata; Sopravvivere allo sviluppo-poesia rap e comunicazione. Pubblica il Ferlinghetti bar per la Aelia laelia; Lo strano caso di Thomas De Quincey, Synergon; Guardando le luci che scorrono come in quadro di Hopper, Poems songs blues and ballads, Ed. della Biblioteca; Kuge, così celesti i fiori nel vuoto, Ed. Il Laboratorio di Nola; Il Koan del ramo spezzato, Aletti; Storia e civiltà dei Campi flegrei e della Campania antica, Vulcano wordpress; Idilli-bozzetti per una cartografia semantica del nuovo mondo, Ed. della Biblioteca; Storia di Eleonora de Esneider, La Zisa edizioni. Ha pubblicato con Lepisma Floema Poema del mare e dei sassi e versi cantabrici; ha pubblicato per le edizioni Terra d’Ulivi New Time Poems, Poesie del Tempo nuovo. Con Mascia Marini,Vera d’Atri, Erri de Luca ed Habib Tiwoni ha fatto parte del coordinamento nazionale ed internazionale di Poets against the war.